Chiara Camoni. "La Ninessa e altre Creature"

Dialogo con le opere del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Comune di Santa Croce sull’Arno

a cura di Ilaria Mariotti
24.10.2015 – 29.11.2015 prorogata al 13.12.2015
inaugurazione: 24.10.2015

La Ninessa e altre creature è una mostra in cui le opere di Chiara Camoni – realizzate appositamente per questa occasione – entrano in dialogo con le opere del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Comune di Santa Croce sull’Arno, la raccolta che costituisce una testimonianza importante del passaggio, negli anni, di artisti che hanno deciso di donare opere di grafica in virtù di mostre realizzate a Villa Pacchiani, relazioni intercorse, stima e fiducia in un sistema di valorizzazione e di conservazione di un patrimonio. La donazione di un cospicuo gruppo di grafiche di Tono Zancanaro nel 1992 dette corso alla costituzione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe che si è arricchito nel corso degli anni anche attraverso i due Premi biennali per la grafica e ex libris piccola grafica.

Più che un’operazione filologica, quella di costruire un percorso di lettura e visione di alcuni dei materiali presenti in collezione e l’invito rivolto ad un’artista nell’utilizzare come materiale di lavoro spunto, riflessione ed evocazione, rispetto a opere prodotte da altri, intende essere un’operazione quasi sentimentale ed emotiva.

Una pratica di modellazione di processi evocativi, innanzi tutto, costruita attraverso sintonie e differenze, un colloquio dove la punteggiatura è fatte di rimandi iconografici, specularità e lontananze, forma famiglie unite da affinità emotive piuttosto che da legami critici e storici. Valorizzare in quanto esporre, mostrare, organizzare secondo un pensiero critico, rivitalizzare un patrimonio guardandolo con curiosità e sensibilità.

Chiara Camoni abita lo spazio attraverso la presenza di piccoli personaggi di terracotta: una serie di figure femminili, le Ninesse, modellate con le mani, attraverso gesti rapidi, che non sono organizzazione di significati secondo progetto ma nascono in maniera quasi spontanea e per questo richiamano quei sentimenti profondi che da sempre abitano l’animo umano. Semplici ma estremamente complesse allo stesso tempo perché si radicano in una sorta di consapevolezza arcaica, esse risuonano come piccole vestali, creature misteriose, piccoli ma potenti feticci, che nascono dalla Natura e che al mondo di Natura e al mondo degli uomini si appellano. Esse, nella loro parte di feticcio o ex voto, sono state già attivate dal tocco della mano: lo si vede dai processi di lavorazione, così semplici, fatti di gesti così antichi. Tutte insieme sembrano danzare nello spazio, accolgono, accompagnano, mostrano, organizzano, suggeriscono. Sono loro ad introdurre e a orientare le incisioni e i disegni di vari autori con cui hanno dialogato e dialogano. Queste sono state selezionate seguendo tracce tematiche. In nessuna compare la figura umana ma nature morte, animali, fiori, foglie, paesaggi. Tutte raccontano, tracciate dalla mano di uomini, mondi simbolici, tentativi di comprensione e di rappresentazione della natura, degli oggetti e della realtà, tradotti da disegno e incisione. Tentativi di comprensione e di rappresentazione che lasciano spazio a stupore, sospensione, interpretazione.

Il fatto che tutte siano opere dell’ingegno umano – frutto di sapiente uso di tecniche (quelle dell’incisione quasi alchemiche), frutto di elaborazioni mentali con cui il mondo reale e il mondo delle immagini mentali si manifestano sulla carta, si fanno tridimensionali nella scultura – ci riporta nuovamente all’arte come necessità espressiva del pensiero dell’uomo.