"Maggio 2014 Santa Croce sull’Arno"

Riccardo Brotini, Valerio Comparini, Giuseppe Lambertucci, Elena Salvadorini, Ennio Salvadorini, Gianluca Sgherri

a cura di Ilaria Mariotti
11.05.2014-15.06.2014
inaugurazione: 11.05.2014

Maggio 2014 Santa Croce sull’Arno intende essere un’istantanea di quella che è oggi la presenza degli artisti in questo luogo, ricco di esperienze e di relazioni. Una sorta di istantanea. Non una fotografia di gruppo perché le ricerche sviluppate da ciascuno di loro sono spesso divergenti sia per tematiche che per modalità di lavoro. Uno scatto che documenti quello che è vero oggi, per un attimo, diverso da ieri e inevitabilmente dal domani. Con chi ha desiderato rendere evidenti alcuni aspetti della propria ricerca per proporli – per l’ennesima volta per alcuni, per la prima volta per altri – all’attenzione degli altri artisti e della comunità. In quel luogo, Villa Pacchiani, che per la comunità ha una storia che è fatta di passioni e affetti, strappi e idilli, soddisfazioni e malumori. Che è nato da istanze di un gruppo di artisti e da una serie di presenze sul territorio che legittimavano quella richiesta: il Circolo del Pestival, Il Grande Vetro, la Galleria Nuvola Nera, gli artisti che negli anni Settanta, Ottanta e Novanta, fino ad oggi hanno vissuto e vivono in quella comunità.

Due sono le tematiche che, in modo differente, rientrano negli interessi e negli orizzonti di tutti: l’attenzione alla rappresentazione dell’individuo in relazione ad un contesto. 

Riccardo Brotini presenta alcuni dei lavori appartenenti alla ricerca più recente. Proveniente da un percorso di pittura iperrealistica e di installazione, le grandi e ipnotiche tele di Brotini sono il frutto della costruzione di dispositivi semplici ed efficaci al tempo stesso che tracciano una sorta di autorappresentazione del mondo.

Valerio Comparini coglie volti di persone impegnate in momenti di vita di gruppo (le manifestazioni), uomini e donne di tutti i giorni che compongono comunità complesse con i propri riti e idiosincrasie, provano a sopravvivere alla prepotenza, al caso, alla strafottenza, al malcostume. E che qui si costruisce nuovi segni di appartenenza dipingendoseli sul viso, rintracciandoli, simili, sul volto degli altri.

Giuseppe Lambertucci presenta quattro lavori appartenenti a vari periodi della sua carriera dell’artista tanto da presentare una sorta di antologia in sintesi.

Le Nuvole di Elena Salvadorini sono un contrappunto significativo dei Ritratti. Su questa bipolarità si muove la selezione di lavori qui presentati.

Ennio Salvadorini è presente con una selezione dei suoi tanti paesaggi appartenenti a diversi periodi della sua attività. La ripetizione del soggetto rende chiaro il cambiamento di relazione tra l’artista e soggetto pittorico e tra uomo e contesto/oggetto della sua attenzione.

La pittura di Gianluca Sgherri è tale da richiedere un passo avanti, esige del tempo per soddisfare la curiosità: tanti sono i particolari racchiusi in un piccolissimo spazio. Che è lo spazio dell’inganno, dell’apparenza, dell’impossibile che diventa verosimile solo in virtù dei particolari, dell’attenzione alla resa dei volumi.

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