Yuki Ichihashi, Studio ++. "Albedo" per "Così lontano così vicino #3"

a cura di Ilaria Mariotti
13.12.2014 -11.01.2015
inaugurazione: 13.12.2014 -11.01.2015

Il ciclo di mostre vede esposto all’interno del Centro Espositivo il lavoro di artisti del territorio che partecipano attivamente ad iniziative di livello nazionale condividendo percorsi culturalmente significativi nel panorama dell’arte presente.

Albedo è un progetto pensato appositamente per gli spazi di Villa Pacchiani. Una mostra in cui i lavori di Yuki Ichihashi e Studio ++ (Fabio Ciaravella, Umberto Daina, Vincenzo Fiore) si articolano all’interno del primo piano della Villa e dialogano costantemente tra loro.

Un percorso, questo, che si è sviluppato nel corso di alcuni mesi di confronto tra gli artisti con l’obiettivo di costruire una riflessione che, partendo da un tema comune, si coniugasse dipendentemente dalle sensibilità peculiari a ciascuno.

Albedo, secondo la definizione dell’enciclopedia Treccani è il rapporto fra l’intensità della radiazione riflessa da un corpo e quella con cui è stato irraggiato. Quindi l’albedo indica il potere riflettente delle superfici e dunque la capacità del nostro occhio di vedere gli oggetti. Nel processo alchemico, poi, il secondo degli stadi fondamentali è costituito dall’albedo, o opera al bianco, stadio in cui la sostanza si purifica, sublimandosi passando dallo stato solido ad aeriforme senza tuttavia passare dallo stato liquido.

La luce è l’elemento centrale attorno al quale ruota tutta la mostra e che ha costituito il punto di partenza per la condivisione della riflessione. Luce intesa come fenomeno fisico, come elemento centrale nella simbologia religiosa, come sinonimo di vita, come generatore di movimento, come elemento generatore di poesia. L’uomo ha messo a punto dispositivi attraverso i quali la luce del sole diventa energia che entra nelle nostre case e fa parte della vita di tutti i giorni.

Per Studio ++ – in continuità con l’interesse dello Studio su come la tecnologia, in quanto strumento di conoscenza sia capace di modificare sensibilmente la percezione del tempo e dello spazio – anche gli oggetti simbolici posti in luoghi ben visibili a comunità del passato e oggi quasi dimenticati possono essere oggetto di un processo di ri-appropriazione e di riconfigurazione del loro ruolo simbolico attraverso la tecnologia contemporanea.

L’approccio di Yuki Ichihashi agli eventi della natura la colloca in un ruolo di osservatrice ben consapevole di essere parte di un mondo complesso e meraviglioso in continuo movimento e cambiamento dove il sole, oltre che premessa di vita, è responsabile di gran parte dei cambiamenti di stato degli elementi e delle evoluzioni della natura.

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