Fabio Cresci. "I due stampi" - Pantani-Surace. "Who’s next, dovrebbe piovere su di voi e non su di me" per "Così lontano così vicino #2"

a cura di Ilaria Mariotti
28.06.2012 – 29.07.2012 e 06.09.2012-23.09.2012
inaugurazione: 28.06.2012

Il ciclo di mostre vede esposto all’interno del Centro Espositivo il lavoro di artisti del territorio che partecipano attivamente ad iniziative di livello nazionale condividendo percorsi culturalmente significativi nel panorama dell’arte presente.

Entrambi gli interventi sono realizzati appositamente per Villa Pacchiani, suggestionati dal luogo un tempo spazio domestico: luogo della quotidianità, delle relazioni e dei conflitti più intimi e profondi, spazio in cui l’individualità si misura con la forma primaria di collettività. Ma partendo dalla dimensione privata, evocata, anche, dall’utilizzo di materiali, forme ed oggetti che in qualche modo alla casa appartengono, rapidamente il processo coinvolge questioni legate all’arte, alla figura dell’artista e al ruolo dell’arte e dell’artista all’interno della società.

Uno stampo per dolci e pani di alluminio con una visibile ammaccatura su un lato costituisce l’inizio del percorso dell’intervento di Fabio Cresci. Con esso sono stati prodotti in un lungo lasso di tempo e con l’aiuto dei componenti della sua famiglia, numerosissimi pani, portatori, tutti, di quella falla dello stampo: l’impronta del colpo marchia inevitabilmente tutto ciò che dallo stampo esce.

I pani si accumulano sul pavimento, costruendo un percorso che si snoda, fino all’ultima stanza dove si colloca, speculare simile e tuttavia inevitabilmente diverso, un altro stampo uguale al primo – ma senza ammaccatura e sano e integro.

La pratica di riordinare e di riconnettere è un’attività taumaturgica, un tentativo di cura. Nello studio di Cresci, a Marcignana, a pochi chilometri da Villa Pacchiani e sulla riva opposta dell’Arno, oltre che al processo del fare dell’artista, si può godere di questa esperienza di riorganizzazione attraverso luoghi allestiti con i molti lavori appartenenti a venticinque anni di attività.

Nel mese di settembre sono state organizzate visite guidate allo studio di Fabio Cresci come parte integrante del percorso della mostra.

Pantani- Surace presentano a Villa Pacchiani un nuovo ciclo di lavori: tre serie di specchi.

Dovrebbe piovere su di voi e non su di me, Who’s next sono scritte realizzate incidendo, dal retro, la superficie del vetro successivamente specchiato. Le lettere risultano, quasi, bolle sotto la superficie che rimane liscia al tatto. Un modulo per ciascuna lettera. Ordine e misura.

Who’s next  è il titolo di un album degli Who, uscito nel 1971. Chi sarà il prossimo? O meglio, per Pantani-Surace, come sarà il prossimo?

La domanda poggia non solo sulla questione dell’identità personale (la propria immagine riflessa nello specchio) ma piuttosto su quali possono essere gli strumenti dell’arte per costruire relazioni e su come tale processo si sviluppa e si rende concreto.

Il terzo gruppo di lavori è costituito da specchi con impronte: mani, impronte digitali, graffi, tracce di appoggio. La misura di questi specchi corrisponde al piano di gioco di un flipper.

Tutte le impronte che verranno dopo (durante il montaggio o lasciate dai visitatori) potranno essere rimosse pulendo la superficie. Rimarranno, permanenti, solo quelle che gli artisti hanno deciso di lasciare.

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